A 75 anni dalla liberazione dal fascismo e dal nazismo l’intitolazione di una via a Norma Cossetto non rappresenta altro che la posizione di una parte politica volta a fare del revisionismo storico dimenticando l’intero contesto nel quale maturarono quei fatti.
Non sfugge che si tratta di una provocazione volutamente politica e strumentale.
Nessuno vuole negare l’efferatezza dimostrata nei confronti della Cossetto, essa non ammette scusanti. Fascista o non fascista ha avuto una sorte terribile. E questo è un fatto.
Norma Cossetto fu una delle vittime, che si contano a decine di milioni, nel secondo conflitto, non capisco perché farne un’icona di libertà dato che non ha avuto nessun ruolo rilevante in tal senso. Sicuramente è una vittima della violenza di quei tempi, come lo sono tutte le vittime di quei tempi: non ci sarebbero abbastanza vie da intitolare..
Forse viene ricordata (da una specifica parte politica) solo perché figlia di un gerarca fascista.
Ma al di là di tutto c’è il tentativo indubbio di mettere la violenza fascista e quella antifascista sullo stesso piano. Poi la guerra e la violenza a sfondo “politico” sono orrende derive a prescindere. Ma questo è un altro discorso…
La mozione è stata approvata con 11 voti a favore (Lega, M5s, Gruppo Misto, Alleanza Civica, Forza Italia), 4 voti contrari (Ghidoni, Mahmoud e Vergalli del Pd e Perri di ReggioE’) e 11 astenuti Pd e Più Europa.
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